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mo) conosciute manchevoli: ma in questa irreprensibile
imagine, come poteva giamai trovarsi imperfezzione o
macchia alcuna: qui peccatum non fecit nec inventus est
dolus in ore eius. Infino a tanto che per propria invidia e
per satanica suggestione fu dal popolo Ebreo con ingiu-
rie e strazii cotal figura disfigurata. Onde il gran profeta
Geremia, in visione rapito, e prevedendola cos� disparu-
ta e contraffatta, tutto attonito prese a dire: Quomodo
obscuratum est aurum? Ohim� che strana metamorfosi?
che fortunevole mutamento � questo? come si � perduta
la vivacit� di que colori che con tanta maestria distese
in cos� bella imagine la sempiterna mano? mutatus color
optimus. Donde avviene ch io la vegga cos� pallida e sco-
lorita che pare non pi� dipinta a colori ma sbozzata col
carbone? denigrata est super carbones facies eius. Ahi che
quel volto gi� s� sereno, in quem desiderant Angeli pro-
spicere, non serba pi� ormai vestigio alcuno della sua
primiera sembianza: non est ei species neque decor. �
sporcata la tela, son cancellate le linee, vidimus eum et
non erat aspectus. Pittore eterno, tu che la componesti s�
bella, vedi ora se la riconosci nella sua cangiata forma:
deh qual sacrilega mano � stata audace di difformarla e
trasformarla in s� scelerata guisa? Ma che? Indarno per
distruggere pittura cos� gentile e nobile ti affaticasti, o
crudelt� Giudaica, anzi tutte l offese, tutti gli obbrobri,
gli oltraggi tutti che le facesti sortirono effetto assai di-
verso dal tuo perverso intento. Sovvengaci di quell inge-
gnoso avvenimento scritturale, seguito nella persona di
David il buono: era egli dal suo potente nemico fiera-
mente perseguitato: onde rivolto in fuga e ricoverato in
casa, dalla necessit� astretto, prese partito di campare
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanbattista Marino - Dicerie sacre
per la finestra; e infanto la sua moglie Micol, fatto all im-
provviso un invoglio di panni e di pelli e compostane
una statua a lui molto somigliante, la mise in letto a gia-
cere, e, fingendo essere il marito che dormisse, ingann� i
creduli seguaci, i quali, pensando d uccidere il vero, in-
crudelirono nel simulacro. Perseguitato era il benedetto
Verbo dall infernale avversario, il qual per mille astute
vie gli teneva sempre alla traccia, e sicome dal primo
istante della sua creazione contro lui solo indirizz� tutte
le sue armi e scocc� tutte le sue saette in Cielo, agnus qui
ccisus est ab origine mundi, cos� col mezo della invidia e
malignit� Ebrea del continovo insidiandolo, procacci�
di dargli la morte in terra, non per altro che per impedi-
re la redenzione dell umano legnaggio. E nella guisa
istessa che Cesare non potendo trionfare di Cleopatra,
condusse al suo trionfo la statua finta di lei, cos� egli non
avendo potuto al Verbo divino nuocere, altro non seppe
che maltrattare l imagine sua mortale. Ma sciocco e ma-
lavveduto Satanasso, e come rimase la tua malizia da co-
lui che tentasti di schernire sagacemente schernita: per-
cioch� invece d offendere la divinit� di questa imagine,
sfogasti solamente la tua rabbia in una stampa di carne,
fabricata appunto da una donna (voglio intendere la
santissima Vergine) e postati per opera sua a bella indu-
stria innanzi. Poca accortezza fu la tua, che non consa-
pevole dello scambio, ti lasciasti burlare, anzi procuran-
do la rovina a lui, venisti ad accelerar la salute a noi.
Formava Nealce pittore illustre un corsiero feroce in at-
to di maneggio, ed avendogli tutte quelle parti compiu-
tamente date che renderlo potevano riguardevole: cervi-
ce alta, testa breve, collo elevato, orecchie aguzze, occhi
vivaci, nari gonfie, petto colmo, fianchi larghi, ventre
piccolo, groppa spianata, cosce polpute, gambe nervose,
ginocchia rotonde, crine raro, coda lunga, fronte stella-
ta, piede balzano; volendo, gi� soddisfatto di tutto il re-
sto, finger la bocca spumante per l anelito della fatica,
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Letteratura italiana Einaudi
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dopo l averla pi� volte schizzata e guasta, fatta, disfatta e
rifatta, cangiati pennelli, raddoppiati colori, non bastan-
dogli finalmente l animo di piacere a se stesso e diffidan-
do d esprimerla a suo talento, montato in corruccio,
trasse per annullar la pittura quella spugna, in cui so-
gliono i dipintori gli stromenti nettare; ed oh maraviglia!
dove giugner non pot� l arte, arriv� il caso, la sorte, nel-
la pittura, ademp� l officio della naturalezza, e quel che
la quiete della diligenza non seppe, fece l impeto della
stizza: percioch� la spugna bruttata di que colori ch egli
pur dianzi aveva in essa forbiti, in su la faccia del Caval-
lo avventata, venne a fargli mirabilmente la bocca: mor-
so angusto, ringhi sbarrati, froge sbuffanti, freno d oro,
spuma d argento, e per fine a darle tutte quelle qualit�,
che l arte richiedeva ed il desiderio procurava. Il simile
(s Iddio mi guardi) si pu� dire essere alla sinagoga
Ebrea adivenuto, il cui pessimo disegno era di deturpare
e del tutto distruggere questo divino ritratto: n� ad altro
fine (per quanto io mi stimi) racconta l evangelica istoria
ch ella contro di lui adoperasse appunto la spugna intin-
ta nel fiele e nell aceto, se non per dispietatamente im-
brattarlo e renderlo oscuro e difforme. Ma ecco che le
macchie l illustrano, gli scherni l abbelliscono, gli strazii
l essaltano, onde viene ella a conseguire fine in tutto
contrario al suo protervo ed iniquo pensiero, poich� per
mezo di quest amara passione ottenne Cristo la grandez-
za della sua Chiesa: oportuit pati Christum, et ita intrare
in gloriam suam. De torrente in via bibit, propterea exal-
tavit caput. Propter quod et Deus exaltavit illum, et dona-
vit illi nomen quod est super omne nomen. E che non fe-
ce il perfido Giudaismo per danneggiare e disfare
questa imagine infino al trattare i ferri? Tutto nondime-
no a maggior confusione di se stesso ed a maggior chia-
rezza di quello: clarificavi et iterum clarificabo. Impero-
ch� a forza di chiodi e di lance fu stracciato il velame
che la copriva, onde fu appieno la bellezza del ritratto
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veduta. Che non per altra cagione stimo io che nel pun-
to della sua morte si squarciasse il velo del santuario: ve-
lum templi scissum est, se non per misteriosamente ac-
cennare ch allora appunto si fendeva il mistico velo
ch ammantava questa pittura. E perci� il centurione, il
quale infino a quell ora veduto non aveva della imagine
se non solo la parte esterna, appena vede aperto il velo,
lacerato l impedimento e disbendato il ritratto, che subi- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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