[ Pobierz całość w formacie PDF ]
Ride l arcato palazzo rosso dal portico grande:
Come le cateratte del Niagara
Canta, ride, svaria ferrea la sinfonia feconda urgente al
mare:
Genova canta il tuo canto!
73
Letteratura italiana Einaudi
Dino Campana - Canti orfici
*
Entro una grotta di porcellana
Sorbendo caff�
Guardavo dall invetriata la folla salire veloce
Tra le venditrici uguali a statue, porgenti
Frutti di mare con rauche grida cadenti
Su la bilancia immota:
Cos� ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale
Su per l erta tumultuante
Verso la porta disserrata
Contro l azzurro serale,
Fantastica di trofei
Mitici tra torri nude al sereno,
A te aggrappata d intorno
La febbre de la vita
Pristina: e per i vichi lubrici di fanali il canto
Instornellato de le prostitute
E dal fondo il vento del mar senza posa.
*
Per i vichi marini nell ambigua
Sera cacciava il vento tra i fanali
Preludii dal groviglio delle navi:
I palazzi marini avevan bianchi
Arabeschi nell ombra illanguidita
Ed andavamo io e la sera ambigua:
Ed io gli occhi alzavo su ai mille
E mille e mille occhi benevoli
Delle Chimere nei cieli:. . . . . .
Quando,
Melodiosamente
D alto sale, il vento come bianca finse una visione di
Grazia
Come dalla vicenda infaticabile
74
Letteratura italiana Einaudi
Dino Campana - Canti orfici
De le nuvole e de le stelle dentro del cielo serale
Dentro il vico marino in alto sale,. . . . . .
Dentro il vico ch� rosse in alto sale
Marino l ali rosse dei fanali
Rabescavano l ombra illanguidita,. . . . . .
Che nel vico marino, in alto sale
Che bianca e lieve e querula sal�!
�Come nell ali rosse dei fanali
Bianca e rossa nell ombra del fanale
Che bianca e lieve e tremula sal�: .....�
Ora di gi� nel rosso del fanale
Era gi� l ombra faticosamente
Bianca. . . . . . . .
Bianca quando nel rosso del fanale
Bianca lontana faticosamente
L eco attonita rise un irreale
Riso: e che l eco faticosamente
E bianca e lieve e attonita sal�. . . . .
Di gi� tutto d intorno
Lucea la sera ambigua:
Battevano i fanali
Il palpito nell ombra.
Rumori lontano franavano
Dentro silenzii solenni
Chiedendo: se dal mare
Il riso non saliva. . .
Chiedendo se l udiva
Infaticabilmente
La sera: a la vicenda
Di nuvole l� in alto
Dentro del cielo stellare.
*
Al porto il battello si posa
Nel crepuscolo che brilla
75
Letteratura italiana Einaudi
Dino Campana - Canti orfici
Negli alberi quieti di frutti di luce,
Nel paesaggio mitico
Di navi nel seno dell infinito
Ne la sera
Calida di felicit�, lucente
In un grande in un grande velario
Di diamanti disteso sul crepuscolo,
In mille e mille diamanti in un grande velario vivente
Il battello si scarica
Ininterrottamente cigolante,
Instancabilmente introna
E la bandiera � calata e il mare e il cielo � d oro e sul molo
Corrono i fanciulli e gridano
Con gridi di felicit�.
Gi� a frotte s avventurano
I viaggiatori alla citt� tonante
Che stende le sue piazze e le sue vie:
La grande luce mediterranea
S � fusa in pietra di cenere:
Pei vichi antichi e profondi
Fragore di vita, gioia intensa e fugace:
Velario d oro di felicit�
� il cielo ove il sole ricchissimo
Lasci� le sue spoglie preziose
E la Citt� comprende
E s accende
E la fiamma titilla ed assorbe
I resti magnificenti del sole,
E intesse un sudario d oblio
Divino per gli uomini stanchi.
Perdute nel crepuscolo tonante
Ombre di viaggiatori
Vanno per la Superba
Terribili e grotteschi come i ciechi.
76
Letteratura italiana Einaudi
Dino Campana - Canti orfici
*
Vasto, dentro un odor tenue vanito
Di catrame, vegliato da le lune
Elettriche, sul mare appena vivo
Il vasto porto si addorme.
S alza la nube delle ciminiere
Mentre il porto in un dolce scricchiol�o
Dei cordami s addorme: e che la forza
Dorme, dorme che culla la tristezza
Inconscia de le cose che saranno
E il vasto porto oscilla dentro un ritmo
Affaticato e si sente
La nube che si forma dal vomito silente.
*
O Siciliana proterva opulente matrona
A le finestre ventose del vico marinaro
Nel seno della citt� percossa di suoni di navi e di carri
Classica mediterranea femina dei porti:
Pei grigi rosei della citt� di ardesia
Sonavano i clamori vespertini
E poi pi� quieti i rumori dentro la notte serena:
Vedevo alle finestre lucenti come le stelle
Passare le ombre de le famiglie marine: e canti
Udivo lenti ed ambigui ne le vene de la citt� mediterra-
nea:
Ch era la notte fonda.
Mentre tu siciliana, dai cavi
Vetri in un torto giuoco
[ Pobierz całość w formacie PDF ]